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CIMITERI PIU BELLI AL MONDO - Cimitero Monumentale, Milano, Italia

Cimitero Monumentale, Milano, Italia
l Progetto Maciachini
Nel 1837 nasceva l’idea di istituire a Milano un unico grande cimitero per sostituire i numerosi e insalubri camposanti sparsi all’interno del tessuto cittadino. Alle considerazioni di tipo igienico si aggiungeva il desiderio di ospitare le sepolture in un luogo decoroso e adatto al crescente sentimento di pietà verso i defunti e al culto della loro memoria. Fu così che nel 1860 l’idea si concretizzo nei programmi del nuovo Municipio che, avendo come obiettivo la riqualificazione urbanistica e l’arricchimento civile della città, bandiva un concorso per la costruzione del nuovo Cimitero Monumentale che doveva essere destinato alle sepolture a tempo e a quelle a perpetuità. Il concorso si svolse in diverse fasi: l’elaborato migliore fu quello di Carlo Maciachini (1818-1899), che, nato da umili origini a Induno Olona, si trasferì a Milano operando come intagliatore in legno e successivamente si educò all’architettura attraverso la frequentazione dei corsi dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Alla fine del 1863, il progetto di Maciachini venne approvato in via definitiva e si diede subito inizio ai lavori di costruzione. Il 2 novembre 1866 il Cimitero, seppure ancora incompleto nelle parti architettoniche, fu disponibile per le inumazioni e venne aperto con cerimonia solenne e la benedizione di rito. Nel 1870 si completava il recinto in muratura, nel 1873 l’Ossario centrale, allora con soprastante cappella cattolica e nel 1887 il Famedio che suggellava con la sua imponente presenza sul piazzale di ingresso una prima e decisiva conclusione dell’opera. Nel corso degli anni il Monumentale è stato più volte ampliato fino a raggiungere la superficie attuale di circa 250.000 mq.
 

PERSONAGGI FAMOSI SEPPOLTI

 
Salvatore Quasimodo, 1901-1968
Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959, Salvatore Quasimodo era e rimane un grande poeta e traduttore italiano: si devono a lui le traduzioni di opere greche e classiche, tra cui anche le opere teatrali di Molière e William Shakespeare.
 
Dario Fo, 1926-2016
Dario Fo dedicò la sua vita alla letteratura e, più in generale, all’arte. Si cimentò come drammaturgo, attore, regista, autore, illustratore, pittore, scrittore e comico italiano, esplorando le varie sfaccettature dell’arte.
La sua attività lo portò a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1997. Dario Fo è ricordato soprattutto per le sue rappresentazioni teatrali spesso intrise di satira politica e sociale. Era un uomo di grande spessore e molto attivo a livello sociale.
 
Giorgio Gaber, 1939-2003
Commediografo, cabarettista, regista teatrale, chitarrista, ma soprattutto cantautore: questo era Gaber, chiamato anche Il Signor G. Considerato come uno degli artisti più influenti nella musica italiana del secondo dopoguerra, Gaber ha donato all’Italia tantissime canzoni di valore, canzoni che fanno ridere, riflettere, piangere e alle quali è impossibile essere indifferenti.
Alessandro Manzoni, 1785-1873
La tomba di Alessandro Manzoni è la prima cosa che si vede entrando nel Famedio, nel Cimitero Monumentale di Milano. Tutti lo ricorderanno per il suo capolavoro I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana e studiato in tutte le scuole a livello nazionale. La sua vita, però, non si riduce a quel celebre romanzo.
 
Arturo Toscanini, 1867-1957
Nato a Parma, Toscanini si impone ben presto sulla scena mondiale fino ad essere considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi. Toscanini era famoso per la cura dei dettagli, il perfezionismo e la brillante intensità del suono. Dotato di memoria fotografica, dirigeva l’orchestra senza l’ausilio della partitura.
 
Alda Merini, 1931-2009
Nata a Milano, Alda Merini è stata una grande poetessa italiana e scrittrice di aforismi. Morta a 78 anni a causa di un tumore osseo, Alda Merini ha vissuto una vita piena e interamente dedicata alla poesia, alla prosa, agli aforismi e al teatro.
 
Giuseppe Meazza, 1910-1979
Milano ospita ben due squadre di calcio di Serie A e lo stadio cittadino è dedicato proprio a lui: Giuseppe Meazza. Chiamato anche Peppino, o Peppìn, Meazza è stato un allenatore, un dirigente sportivo italiano e un calciatore, da molti considerato come il più grande giocatore italiano di tutti i tempi.
 
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